Salve,
Sono fresco di iscrizione e mi sono iscritto proprio perchè interessato all'argomento.
Sono settimane che leggo tutto nella sezione multirotori, non trovando una sezione presentazioni la presentazione la faccio qui, sono un fotografo professionista da 28 anni, mi occupo di fotografia pubblicitaria, editoriale e industriale, non sono un Oliviero Toscani ma uno che ha sempre fatto il proprio lavoro con passione e professionalità.
Anche io sono stato fulminato dalla possibilità dei multirotori di fare foto aeree per un progetto che ho in mente e leggendo questa discussione ho notato che avete preso in considerazione solo la parte burocratica finora e solo quella che riguarda il volo.
Nessun cenno sulla tecnica, sui mezzi etc, vedo che alcuni danno per scontato che bisogna essere modellisti patentati per una cosa del genere, nessuno si è posto il problema che bisogna anche essere un minimo fotografi?
Iniziamo con il dire che il fotografo è un'artigiano, in virtù di una vecchia legislazione che determina la differenza tra commerciante, professionista e artigiano sulla base del lavoro eseguito, l'artigiano è una figura che trasforma dei materiali in prodotti vendibili, il fotografo sviluppando e stampando chimicamente era di fatto un'artigiano.
Esiste tutta una burocrazia e delle leggi specifiche per chi riprende, a partire dalla licenza rilasciata dalla P.S.
Anche solo per appoggiare un cavalletto aperto con sopra la fotocamera occorrerebbero le autorizzazioni, molti colleghi ignorano la cosa o gli fa comodo ignorarla, io quando devo farlo per non avere problemi con la pubblica amministrazione e avere anche un minimo di gestibilità mi reco nel municipio del luogo interessato e faccio le dovute richieste, cosi posso occupare l'area e allontanare eventuali molesti in modo del tutto legittimo, non avete idea di quanta gente vedendo una fotocamera e dell'attrezzatura di illuminazione si piazza davanti all'obiettivo guardando dentro, chissà che pensano di vedere!
Tra l'altro esistono associazioni di settore, danno un minimo di tutela legale e dei tariffari da seguire oltre a fare seminari e corsi di aggiornamento, moltissimi fotografi non sono iscritti a nessuna associazione, non c'è un obbligo in quanto non siamo professionisti quindi non esiste nemmeno un'albo professionale.
Esistono anche dei criteri di vendita o meno delle immagini, non sempre si vende l'immagine, più spesso se ne cedono i diritti di riproduzione, nel senso che il fotografo rimane il proprietario intellettuale ma soprattutto materiale dell'immagine e ne vende i diritti di stampa o riproduzione per un determinato uso: pubblicitario, editoriale o altro (monografia etc) e per importanza: campagna locale, provinciale, regionale e nazionale e via dicendo, tutto va a determinare un prezzo, l'immagine restando di proprietà del fotografo non può essere utilizzata al di fuori dell'uso concesso dall'accordo (scritto) se viene utilizzata illegalmente il fotografo può richiederne il pagamento a seconda dell'utilizzo.
Le immagini vanno a costituire un archivio personale e della stessa immagine possono esserne ceduti i diritti più volte e a clienti diversi, un archivio appena appena passabile deve avere una scelta di diverse migliaia di immagini per rendere durante l'anno.
Una immagine che viene venduta invece diventa di proprietà del cliente anche se con l'obbligo di indicare il realizzatore che è proprietario intellettuale dell'immagine.
Ci sono anche aspetti legali rispetto ai soggetti fotografati, privacy e liberatorie, oltretutto la questione è in continua evoluzione, ogni tanto cambiano qualcosa, ricordate che non è illegale fotografare qualcuno, è illegale l'uso che si fa poi della foto, se fotografate un estraneo e poi la foto non verrà mai resa pubblica non avete infranto nessuna legge, nel momento in cui la pubblicate anche solo sul vostro sito web personale o comunque diventa visibile ad altri violate la privacy.
Un uomo ha ottenuto un risarcimento da Google per essere comparso al balcone del primo piano di una via cittadina su Google Maps, anche se Google aveva sfumato il volto era stato riconosciuto dalla moglie per la stazza e l'abbigliamento e la cosa ha determinato la fine del suo matrimonio in quanto avrebbe dovuto essere altrove, quindi la mascheratura del volto non è detto che sia sufficiente, la materia è fumosa ed è come muoversi in un campo minato.
Di aspetti da considerare ce ne sono molti, state complicando molto una cosa che non ha ancora legislazione definita e ignorando completamente l'aspetto burocratico legale di qualcosa che invece è ben definito e legislato.
Dimenticavo, anche un soggetto privato può vendere delle immagini senza l'obbligo di iscrizione a ufficio iva e camera di commercio a patto di fatturare la prestazione con ritenuta d'acconto e non superando un tetto max in euro che non ricordo a quanto ammonta, come ho detto il fotografo professionista è un'artigiano e quindi c'è questa contraddizione, come al solito questo è il paese dei campanelli.
Perchè non ripartite da zero affrontando la questione suddividendola in 3 parti, una per la burocrazia (eventuale) delle riprese aeree.
Una per l'aspetto tecnico dei mezzi che possono avere un senso, commerciali o no, creando anche delle schede.
Una per l'aspetto fotografico della questione, burocrazia, permessi e aspetti tecnici.
Per chi sostiene che solo un esperto modellista per svolgere questi compiti avrei una domanda: quanto tempo ci vuole ad imparare a muovere un modello volante multirotore, contando sul fatto che non occorre saper fare acrobazie ne manovre particolari ma condurre il modello su punti studiati a tavolino su una mappa e che lo stesso deve restare in posizione il tempo di qualche scatto?
Io ho fatto l'assistente presso diversi fotografi dall'età di 14 anni fino a 22 prima di essere in grado sia professionalmente che commercialmente di aprire una attività e gestirla, ora ne ho 50, se ci vuole lo stesso tempo per volare allora rinuncio!
Un saluto!
Sono fresco di iscrizione e mi sono iscritto proprio perchè interessato all'argomento.
Sono settimane che leggo tutto nella sezione multirotori, non trovando una sezione presentazioni la presentazione la faccio qui, sono un fotografo professionista da 28 anni, mi occupo di fotografia pubblicitaria, editoriale e industriale, non sono un Oliviero Toscani ma uno che ha sempre fatto il proprio lavoro con passione e professionalità.
Anche io sono stato fulminato dalla possibilità dei multirotori di fare foto aeree per un progetto che ho in mente e leggendo questa discussione ho notato che avete preso in considerazione solo la parte burocratica finora e solo quella che riguarda il volo.
Nessun cenno sulla tecnica, sui mezzi etc, vedo che alcuni danno per scontato che bisogna essere modellisti patentati per una cosa del genere, nessuno si è posto il problema che bisogna anche essere un minimo fotografi?
Iniziamo con il dire che il fotografo è un'artigiano, in virtù di una vecchia legislazione che determina la differenza tra commerciante, professionista e artigiano sulla base del lavoro eseguito, l'artigiano è una figura che trasforma dei materiali in prodotti vendibili, il fotografo sviluppando e stampando chimicamente era di fatto un'artigiano.
Esiste tutta una burocrazia e delle leggi specifiche per chi riprende, a partire dalla licenza rilasciata dalla P.S.
Anche solo per appoggiare un cavalletto aperto con sopra la fotocamera occorrerebbero le autorizzazioni, molti colleghi ignorano la cosa o gli fa comodo ignorarla, io quando devo farlo per non avere problemi con la pubblica amministrazione e avere anche un minimo di gestibilità mi reco nel municipio del luogo interessato e faccio le dovute richieste, cosi posso occupare l'area e allontanare eventuali molesti in modo del tutto legittimo, non avete idea di quanta gente vedendo una fotocamera e dell'attrezzatura di illuminazione si piazza davanti all'obiettivo guardando dentro, chissà che pensano di vedere!
Tra l'altro esistono associazioni di settore, danno un minimo di tutela legale e dei tariffari da seguire oltre a fare seminari e corsi di aggiornamento, moltissimi fotografi non sono iscritti a nessuna associazione, non c'è un obbligo in quanto non siamo professionisti quindi non esiste nemmeno un'albo professionale.
Esistono anche dei criteri di vendita o meno delle immagini, non sempre si vende l'immagine, più spesso se ne cedono i diritti di riproduzione, nel senso che il fotografo rimane il proprietario intellettuale ma soprattutto materiale dell'immagine e ne vende i diritti di stampa o riproduzione per un determinato uso: pubblicitario, editoriale o altro (monografia etc) e per importanza: campagna locale, provinciale, regionale e nazionale e via dicendo, tutto va a determinare un prezzo, l'immagine restando di proprietà del fotografo non può essere utilizzata al di fuori dell'uso concesso dall'accordo (scritto) se viene utilizzata illegalmente il fotografo può richiederne il pagamento a seconda dell'utilizzo.
Le immagini vanno a costituire un archivio personale e della stessa immagine possono esserne ceduti i diritti più volte e a clienti diversi, un archivio appena appena passabile deve avere una scelta di diverse migliaia di immagini per rendere durante l'anno.
Una immagine che viene venduta invece diventa di proprietà del cliente anche se con l'obbligo di indicare il realizzatore che è proprietario intellettuale dell'immagine.
Ci sono anche aspetti legali rispetto ai soggetti fotografati, privacy e liberatorie, oltretutto la questione è in continua evoluzione, ogni tanto cambiano qualcosa, ricordate che non è illegale fotografare qualcuno, è illegale l'uso che si fa poi della foto, se fotografate un estraneo e poi la foto non verrà mai resa pubblica non avete infranto nessuna legge, nel momento in cui la pubblicate anche solo sul vostro sito web personale o comunque diventa visibile ad altri violate la privacy.
Un uomo ha ottenuto un risarcimento da Google per essere comparso al balcone del primo piano di una via cittadina su Google Maps, anche se Google aveva sfumato il volto era stato riconosciuto dalla moglie per la stazza e l'abbigliamento e la cosa ha determinato la fine del suo matrimonio in quanto avrebbe dovuto essere altrove, quindi la mascheratura del volto non è detto che sia sufficiente, la materia è fumosa ed è come muoversi in un campo minato.
Di aspetti da considerare ce ne sono molti, state complicando molto una cosa che non ha ancora legislazione definita e ignorando completamente l'aspetto burocratico legale di qualcosa che invece è ben definito e legislato.
Dimenticavo, anche un soggetto privato può vendere delle immagini senza l'obbligo di iscrizione a ufficio iva e camera di commercio a patto di fatturare la prestazione con ritenuta d'acconto e non superando un tetto max in euro che non ricordo a quanto ammonta, come ho detto il fotografo professionista è un'artigiano e quindi c'è questa contraddizione, come al solito questo è il paese dei campanelli.
Perchè non ripartite da zero affrontando la questione suddividendola in 3 parti, una per la burocrazia (eventuale) delle riprese aeree.
Una per l'aspetto tecnico dei mezzi che possono avere un senso, commerciali o no, creando anche delle schede.
Una per l'aspetto fotografico della questione, burocrazia, permessi e aspetti tecnici.
Per chi sostiene che solo un esperto modellista per svolgere questi compiti avrei una domanda: quanto tempo ci vuole ad imparare a muovere un modello volante multirotore, contando sul fatto che non occorre saper fare acrobazie ne manovre particolari ma condurre il modello su punti studiati a tavolino su una mappa e che lo stesso deve restare in posizione il tempo di qualche scatto?
Io ho fatto l'assistente presso diversi fotografi dall'età di 14 anni fino a 22 prima di essere in grado sia professionalmente che commercialmente di aprire una attività e gestirla, ora ne ho 50, se ci vuole lo stesso tempo per volare allora rinuncio!
Un saluto!
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